Fabio La Fata non si ferma ed arriva su Netflix

Tanti e interessanti progetti nel futuro dell’attore siciliano Fabio La Fata, noto per i ruoli in Rocco Schiavone, La Vita Promessa, La Mafia Uccide Solo D’Estate e tante altre fiction. Oltre ad interpretare un boss napoletano in un film tv che andrà in onda a marzo su Rai e che ha nel cast attori del calibro di Fabio De Caro, il Malammore di Gomorra, Giuseppe Zeno, Antonia Truppo, Tosca D’Aquino, Nello Mascia ed Ernesto Mahieux, l’uomo sarà protagonista di una serie tv che verrà distribuita su Netflix.

E’ una serie che ho girato con l’attrice hollywoodiana Zoe Saldana. Si intitola From Scratch e verrà distribuita intorno a gennaio. La regista, Nzingha Stewart, è molto brava ed è avanti. E’ la prima volta che mi sono trovato a lavorare con gli americani, motivo per cui è stata un’esperienza del tutto nuova. Ora che ho provato il set di una serie Netflix, mi piacerebbe farne un’altra americana. Non sarebbe male girarla in Sudamerica, nei posti latini che mi piacciono tanto

Inoltre, sarà un protagonista di puntata della fiction Cuori Coraggiosi, al fianco di Pilar Fogliati, dove interpreterà un ragazzo che, poco prima di sposarsi, si troverà a dover donare il suo sangue alla sua fidanzata.

Una volta, ovviamente, non era così facile donare il sangue, soprattutto mentre si operava. In Cuori Coraggiosi cii sarà una scena davvero intensa, in ospedale, con un risveglio molto toccante. Grazie alla stessa ho riflettuto tanto sulla vita e sul fatto che ce la dobbiamo godere ogni giorno. Il motivo è perché non sappiamo mai quello che ci può accadere”.

Oltre alla sfera professionale, che va a gonfie vele, La Fata è altrettanto felice della sua situazione sentimentale. Da un mese è infatti fidanzato con il mezzosoprano Clarissa Leonardi, che ha conosciuto grazie a Cavalleria Rusticana andata in scena all’Arena di Verona.

Sto vivendo una storia d’amore speciale, incominciata proprio come un film circa un mese fa. Dopo essere stato invitato, sono andato all’Arena di Verona per vedere Cavalleria Rusticana, opera trasmessa anche dalla Rai con la presentazione di Pippo Baudo. Anche se non l’avevo mai vista dal vivo, la storia mi ha sempre appassionato, dato che nasce a Vizzini, che è vicino a Francofonte, il paese vicino al mio; quello di mia nonna. Quando è uscita sul palco il mezzosoprano Clarissa Leonardi, che interpretava Lola, l’amore ha preso il via; è stato un colpo di fulmine. Ho fatto davvero di tutto per farmi presentare Clarissa. Ci sono riuscito, tant’è che il giorno successivo stavamo, insieme, a pranzo a Verona. Nella città dell’amore, quella dove hanno vissuto Romeo e Giulietta. Ci siamo guardati a distanza, lei dal palco e io dal mio posto, e non ci siamo più staccati”.

Roberto Mallò per MassMedia Comunicazione

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Martina Marotta, un talento tra i protagonisti di Medium

Martina Marotta è tra i protagonisti di Medium, il thriller-horror prodotto da Emy Productions in uscita al cinema. Interpreterà Patrizia, una ragazza che viene dalla Roma bene, che si innamorerà del protagonista, proveniente dalla Roma criminale, Walter (Emilio Franchini). Una storia d’amore che porterà la donna a partecipare ad una rapina dalle tragiche e diaboliche conseguenze. Esperienza di cui la Marotta è soddisfatta.

Medium è stato il primo horror che ho girato, dove ho avuto l’opportunità grazie a Massimo Paolucci e Giovanni Franchini di lavorare con attori che mi hanno insegnato tanto, come Bruno Bilotta, Tony Sperandeo e Hal Yamanouchi. Abbiamo creato una vera e propria famiglia”.

Inoltre, la giovane attrice toscana farà parte del cast di “Una Preghiera per Giuda”, sempre prodotto da Emy Productions. In quel caso, interpreterà Martina, la direttrice di un albergo.

Martina sarà l’unica amica di Pietro, il protagonista interpretato da Emilio Franchini. I due si confideranno nei momenti di difficoltà e la ragazza vedrà nell’uomo quel lato dolce che le è mancato e di cui ha bisogno. Martina è un persona molto attenta ed organizzata, oltre che precisa. Io sono il suo opposto: sono disordinata, anche se nel mio disordine mi so orientare. Martina mi ha insegnato ad essere più organizzata e attenta. Sul set di Una Preghiera per Giuda sono cresciuta tanto”.

Entrambi i film sono stati diretti da Massimo Paolucci, che Martina Marotta considera il suo mentore perché le ha insegnato tanto e le ha dato le giuste opportunità per emergere. Un percorso, quello per la recitazione, che è cominciato a Firenze ma che poi è proseguito con l’Accademia frequentata a Roma.

La passione per la recitazione è nata quando, con mio nonno,  vedevo i film di Totò e Sophia Loren. Ho sempre adorato far adorare le persone; quando facevamo le cene in famiglia, mi piaceva far divertire i parenti. Studiavo i monologhi e li recitavo in maniera molto comica. Ho scelto di fare l’attrice perché ho bisogno di fare emozionare. Ho una fame di emozioni. Molti  spettatori si rivedono nei personaggi che interpretiamo; diamo loro dei consigli, gli facciamo compagnia. L’idea di essere un mezzo per qualcuno che ne ha bisogno mi gratifica”.

Inoltre, Martina ha preso parte ad un cortometraggio, diretto da Emiliano De Martino, incentrato sulla storia dell’Onorevole Antonio Guidi, il primo ministro della salute disabile e affetto da tetraparesi spastica. Lì ha interpretato il suo primo amore: una giovane contadinella, molto genuina, che lo ha sedotto.

La Tetraparesi spastica, diagnosticata all’Onorevole Guidi,  ti porta delle difficoltà nei movimenti, nelle parole. Anche se i medici gli dissero che non sarebbe mai riuscito a fare niente, perché avrebbe vissuto al pari di un vegetale, Guidi ha preso il controllo di se stesso, si è realizzato, ha creato una famiglia. Ha sconfitto un destino che, per molti, era già scritto. Sono rimasta molto affascinata da lui”.

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Daniele Gramiccia tra i produttori del film ” Medium”

Dal 14 ottobre 2021, sarà disponibile in tutte le sale cinematografiche il film thriller/horror Medium, prodotto dalla Emy Production. Tra i produttori c’è anche Daniele Gramiccia che, di recente, ha parlato del progetto cinematografico.

Il progetto di Medium è nato in macchina tra me, Giovanni Franchini, produttore e amministratore della Emy, e il regista Massimo Paolucci. Eravamo in viaggio per trovare delle location per un film e ci è venuto, appunto, in mente questo horror, thriller e noir. L’abbiamo così girato in mese in pieno lockdown creando una squadra che è diventata una vera e propria famiglia”.

Il cast corale comprende diversi attori: da Toni Sperandeo a Bruno Bilotta, passando per Barbara Bacci, Emilio Franchini, Martina Marotta, Martina Angelucci, Daphne Barbieri, Pierfrancesco Ceccanei e Francesco Maria Dominedò. Tutti insieme hanno dato il loro contributo per la realizzazione del film che, a detta di Gramiccia, ha una vera e propria trama diabolica.

Medium parla di un gruppo di ragazzi della Roma moderna, che comprende anche una ragazza che proviene dalla Roma bene. Tale gruppo verrà così coinvolto da Toni Sperandeo in un furto da fare in una casa, dove non doveva esserci nessuno al di fuori del personaggio interpretato da Hal Yamanouchi, ossia un commerciante d gemme. Una volta che metteranno piede in casa, i ragazzi troveranno però la reincarnazione del male. Ad uno ad uno dovranno dunque combattere contro qualcosa che è davvero più grande di loro. Ed inevitabilmente non tutti ce la faranno”.

Nei prossimi mesi, la Emy Production rilascerà al cinema anche Una Preghiera Per Giuda, un mafia-movie diretto sempre da Massimo Paolucci.

In Una Preghiera per Giuda raccontiamo la mafia d’onore di tanto tempo fa e la rapportiamo alla storia moderna. Nel cast ci sono Toni Sperandeo e Bruno Bilotta, che ci accompagna sempre con grande passione, ma anche due star americane: Danny Trejo e Natalie Burn. Non mancano poi attori conosciuti in Italia: da Jane Alexander a Marcello Arnone de La Piovra, passando per Francesca Rettondini, Rosario Petix, Daniele Pompili, Martina Nasoni. Il protagonista sarà Emilio Franchini, con un lavoro molto più intenso rispetto a MediumAbbiamo già in mente il sequel di Una Preghiera Per Giuda”.

Infine, tra i profetti futuri c’è anche l’uscita di I Follow You, il primo film che vede l’esordio di Emilio Franchini.

I Follow You è un progetto che è rimasto nel cassetto del regista Vincenzo Petrarolo per qualche anno. Nel cast ci sono Jennifer Mischiati e Andrea Scarduzio, due attori che stanno andando molto bene all’estero. Con la Emy Production ci siamo impegnati affinchè venisse concluso. Anche questo lavoro, come i due precedenti, uscirà sicuramente prima della fine del 2021”.

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“T’ho aspettata da una vita”, movie di James La Motta con guest star Nunzio Bellino

Si concludono oggi le riprese del movie “T’ho aspettata da una vita” scritto, diretto e interpretato dal regista attore e sceneggiatore  James La Motta con la protagonista internazionale Simona Mangiante, un thriller psicologico dai  risvolti  sociali.

Un movie ambientato nella città di Pozzuoli. Il mare e i suoi mille scorci la faranno  da padrona , in  una città vulcanica ed avvolta dai  mille aloni di mistero come il carattere della protagonista che si ritroverà per un suo stato psicofisico a commettere un atto di violenza nei confronti della puteolana doc Gaia Cammarota.

Il tutto sempre con un finale inaspettato perché ci saranno due testimoni che assisteranno,  interpretati dalla Guest star Nunzio Bellino e l’oscar del web Giuseppe Cossentino. Che risvolti avrà T’Ho aspettata  da una vita? Stay tuned !!!

Altri interpreti: Mariacarla Casillo, Miriam Landi, Rino Irace 
Dop: Lorenzo Caramelli
Aiuto regia: Giorgio Paoletti, Simone  Casalino
Assistente: Camera Sara Fusco 
Fonico: Mauro Schiano 
Ufficio stampa: Massmedia Comunicazione

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The Coach, il talent torna su 7 Gold

E’ tutto pronto per la quarta edizione di The Coach, il talent show di 7Gold condotto da Agata Reale e ideato e prodotto da Luca Garavelli e Marco Zarotti. Da lunedì 6 settembre 2021, i telespettatori cominceranno infatti a scoprire il talento e le storie dei nuovi partecipanti del programma, che quest’anno avrà anche delle new entry nel cast fisso. Tra gli opinionisti ritornano infatti Vincenzo Beltempo e Antimo Lomonaco, che avranno al loro fianco le “esordienti” Luisella Sordini e Federica Zei. Tutti e quattro addetti ai lavori nel mondo della danza, della musica, della discografia e dell’arte in generale. Immancabili, per la buona riuscita del talent, anche i giudici: dalla conosciutissima coreografa Maura Paparo alla cantante Meriam Jane Ndubuisi, passando per l’influencer e modella bergamasca Ludovica Pagani, seguitissima sui social dove sfiora i 3 milioni di follower. Una presenza, quella della Pagani, che andrà ad impreziosire il cast di The Coach che, anche per l’edizione 2021/2022, ha due obiettivi principali: scovare nuovi talenti da seguire e ammirare ed offrire un talent davvero diverso dagli altri e a dir poco unico nel suo genere. Non mancheranno, infatti, le sorprese in vista delle varie fasi e della finalissima per un programma destinato ancora a crescere e a lasciare il segno.

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Daniele Pompili vola al cinema e passa per Venezia

Il giovane attore Daniele Pompili è nel cast di Una Preghiera Per Giuda, il nuovo film diretto da  Massimo Paolucci. Grazie a questa esperienza lavorativa, dal sapore internazionale, ha potuto lavorare con diversi divi come gli americani Danny Trejo e Natalie Burn e gli italiani Tony Sperandeo, Barbara Bacci, Bruno Bilotta, Marcello Mazzarella, Francesca Rettondini, Rosario Petix, Emilio Franchini, Martina Nasoni, vincitrice del Grande Fratello, e Jane Alexander.

Abbiamo svolto le riprese del film in Umbria. Sarò un carabiniere, molto particolare, e con dei grossi risvolti. La mia figura verrà molto ricordata nel film, che parla appunto di alcune  famiglie mafiose che si scontrano tra di loro e che, ovviamente, avranno a che fare con le forze dell’ordine. Avrò una parte tutta particolare, che il pubblico scoprirà”.

Una Preghiera Per Giuda, come annunciato da Pompili, verrà distribuito al cinema e, probabilmente, approderà in seguito su Netflix. Per Daniele è un motivo di orgoglio aver fatto parte di un film internazionale.

Provengo dalla televisione: ho lavorato a Ciao Darwin, sono stato ospite come opinionista da Barbara D’Urso. Sono stato dunque felice di essere inserito nel cast di questo film internazionale. Mi sono riscoperto come attore ed è stata una cosa molto bella”.

Tra i recenti lavori di Pompili ci sono Canonico, dove ha recitato al fianco di Michele La Ginestra la parte di un bulletto di strada che ha scoperto la fede, e Per Niente al Mondo, diretto da Ciro D’Emilio, nel quale ha impersonato un cubista all’interno di un cast che comprendeva anche l’ex tronista Nilufar Addati. Un sogno, quello di fare l’attore, che aveva sin da bambino, ma che si sta realizzando soltanto adesso.

Anche se sogno da sempre di fare l’attore, fino a poco tempo fa non c’era mai stata la giusta occasione per poter far parte di un cast. Sono quindi contento che mi sia stata data, finalmente, questa possibilità. In questi ultimi mesi sono stato su set diversi con attori importanti. E’ stato soddisfacente recitare con Tony Sperandeo e Danny Trejo. Osservandoli ho anche potuto imparare da loro”.

Anche se adesso la sua priorità numero uno è quella di imporsi e farsi strada come attore, Daniele Pompili non vuole chiudersi la possibilità di riapparire in televisione, qualora capitasse un bel progetto. Intanto, dato che è molto attivo sui social, informa costantemente i suoi social della sua nuova carriera, ancora tutta da scrivere, di attore.

Ho davvero un ottimo rapporto con i follower. Li informo di tutto quello che faccio, anche perché me lo chiedono. Faccio video, pubblico foto del dietro le quinte e li porto, in questo modo, con me sui vari set. Sono fermamente convinto del fatto che non bisogna mai perdere l’umiltà non bisogna. Comunico con i social mantenendo la mia umiltà”.

Infine, nei prossimi mesi, Pompili sarà protagonista di un cortometraggio, che ha già girato, ed andrà al Festival del Cinema di Venezia.

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Intervista a Enio Drovandi omaggia Francesco Nuti con un corto

Intervista a Enio Drovandi su Ti Vogliamo Bene Francesco Nuti

Enio Drovandi, attore e regista di successo, ha voluto omaggiare di recente il collega e amico Francesco Nuti attraverso un cortometraggio, intitolato Ti Vogliamo Bene Francesco Nuti, nel quale ha raccontato tutto il suo percorso cinematografico. Un’opera, trasmessa su Cine34, che ha fatto breccia nel cuore di chi ha amato Nuti, costretto da tempo al ritiro a causa dei suoi problemi di salute. Un lavoro di cui Enio Drovandi ci ha parlato in questa intervista.

Signor Drovandi, è il regista del cortometraggio Ti vogliamo bene Francesco Nuti, dedicato al grande collega. Com’è nata l’idea?

“E’ nato come un debito di riconoscenza, perché a metà degli anni ’80 i miei sogni correvano veloci, ma le bollette da pagare di casa e l’affitto correvano ancora di più. Quasi all’inizio della carriera, mi ritrovai senza soldi. Roberto Benigni e Francesco Nuti mi diedero dunque del denaro in prestito per provvedere a queste mie esigenze. Entrambi mi prestarono, insomma, i soldi degli affitti di qualche mese, che ho sempre restituito, naturalmente. In quel momento, al di là di un grazie informale, non ho fatto altro, visto che non importava che lo facessi perché erano ricchi e famosi. Roberto ha continuato a esserlo, ma  a Francesco, quando si è ritrovato nello stato abbastanza difficile in cui è anche adesso, ho sentito il bisogno di dirgli, nel senso pratico, quel famoso grazie più completo che non era necessario negli anni ’80. Mi sono domandato in che modo potessi farlo. E così ho pensato a qualcosa che potesse riportarlo alla ribalta, soprattutto per le nuove leve. Ho voluto farlo raccontare dalle generazioni più grandi, che se lo ricordano con grande affetto, perché trovo che sia sempre fastidioso, nella vita in generale, vedere che quando sei in auge tutti ti sono addosso e ti amano, mentre quando scendi un po’ si allontanano. E a me questo aspetto del genere umano, ovvero saltare solo sul carro del vincitore, non mi è mai piaciuto”.

Concordo con lei…

“Sì, le racconto un aneddoto. Mia madre mi diceva sempre che alle persone bisogna voler bene quando ci sono e non il contrario. Un altro insegnamento che mamma mi ha dato era quello che il mio vero conto in banca fosse saper dire grazie. Per questi motivi, che ho appena esposto, ho deciso di scrivere, interpretare e dirigere questo docufilm che si intitola Ti Vogliamo Bene Francesco Nuti”.

Addentriamoci un po’ nella trama del docufilm. Come ha espresso il suo omaggio a Nuti?

“La trama è molto semplice. E’ la storia di un nonno, che racconta la vita attraverso il cinema di Francesco Nuti. All’interno del film, tra le altre cose, abbiamo voluto fare un omaggio all’amicizia con la presenza del calciatore Paolo Rossi, che ha interpretato se stesso. C’è un gesto di grande amore tra loro.  Francesco e Paolo, quando erano bambini, giocavano a pallone insieme nella Nazionale Under 14 a Coverciano. Nuti, quando vide Rossi giocare, capì che poteva fare il calciatore soltanto per divertimento, anche se giocava bene, ma non di certo arrivare a quei livelli di professionismo. Quando ho invitato Paolo Rossi a fare se stesso nel mio film, ho voluto dunque fare un gesto di grande amicizia tra questi due uomini. Francesco, in una scena di Tutta Colpa Del Paradiso, alla fine calcia un pallone. Ho così preso Paolo Rossi, che con la sua maglia da campione del mondo del 1982 – portata dal museo di Coverciano – nel corto tira in porta e fa goal. Per questo, si può tranquillamente dire che l’ultimo goal, con la maglia da campione dell’82, Paolo Rossi lo ha fatto a Pistoia nel mio film. Con un gioco di montaggio, si vede infatti Nuti che calcia il pallone, che esce e va a Rossi. Quest’ultimo stoppa di petto, tira e fa goal. Idealmente, ho dunque fatto rigiocare i due bambini diventati uomini, che nelle loro carriere hanno raggiunto l’apice del successo. Ho permesso loro di giocare una partita del cuore 50 anni dopo”.

La scena diventa dunque una sorta di omaggio anche a Paolo Rossi.

“E’ una storia nella storia, se vogliamo. C’è molto poesia, immensa, in quella scena. Ho realizzato un sogno di Francesco, che ha desiderato passare una palla a Paolo Rossi, con la maglia della nazionale, per consentirgli di fare goal. In quella scena, secondo me, non c’è un pallone, ma un cuore che entrambi calciano”.

Il film è stato trasmesso da Mediaset.

“Esattamente. Prima vorrei però sottolineare che tutti, dal primo all’ultimo e tecnici compresi, non abbiamo percepito un centesimo. Abbiamo lavorato per Francesco. Tutto quello che il film prende, premi e così via, va a Nuti. Tornando alla domanda, il film l’ha acquistato Mediaset ed è uscito, a maggio, su Cine34 nel giorno del compleanno di Francesco. Su Cine34 hanno fatto una giornata apposta per lui, col fine di trasmettere questo docufilm, che dura 40 minuti. E’ ibrido come durata. Mediaset, non sapendo cosa fare per mandarlo in onda, ha quindi organizzato una giornata con 4 film di Francesco, allegando il mio docufilm, che ha avuto altissimi ascolti”.

Oltre a lei, chi sono i protagonisti del film?

“Ci sono Annamaria Malipiero e Ginevra. La prima, si sa, è stata la moglie di Francesco, la seconda è la figlia. Inoltre, compaiono Paolo Rossi e un bambino. Hanno partecipato Giovanni Veronesi e Alessandro Benvenuti, che hanno fatto rispettivamente il prologo iniziale e finale. Fiorello, Muccino, Boldi, De Sica, Ornella Muti, Sabrina Ferilli e Brignano hanno poi rivolto un saluto a Francesco. So che, quando lo ha visto, Nuti ha fatto espressioni di felicità nel sapere che la gente del popolo non se l’è scordato”.

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Montsè Alcoverro: ” Spero di lavorare un giorno in Italia”

Intervista a Montserrat Alcoverro

Si avvicinano sempre di più le puntate clou di Una Vita, le stesse in cui il pubblico italiano dovrà salutare per sempre il personaggio di Ursula Dicenta, interpretato dalla bravissima Montse Alcoverro, ormai diventata uno dei volti più riconoscibili della soap iberica campione d’ascolti di Canale 5. In attesa della sua uscita di scena, la Alcoverro ci ha rilasciato questa nuova intervista, dove ci ha parlato anche di alcuni progetti che spera di portare avanti nel prossimo futuro…

Salve Montse, tutto il pubblico italiano la conosce per il ruolo di Ursula Dicenta, la terribile dark lady nella telenovela Una Vita. Immagino sia un personaggio che le ha dato tanto, anche a livello di attrice.

“Ursula Dicenta è stata un vero e proprio regalo, anche perché è cresciuta molto di più di quello che immaginavamo, rispetto a ciò che era stato deciso quando ho iniziato a girare Acacias 38, il nome che la telenovela ha in Spagna. Penso che il personaggio sia diventato così bello anche per merito degli autori, che hanno saputo scrivere per lei delle trame davvero avvincenti, segno del fatto che hanno riposto la loro fiducia nel personaggio, ma anche in me Montse, attrice”.

Per quale ragione, dal suo punto di vista, Ursula è stata così tanto amata dal pubblico? Non tutte le cattive riescono in questo senso…

“La malvagità di Ursula è senz’altro fuori dai canoni ai quali siamo abituati. Il pubblico, fin dall’inizio, ha incominciato a chiedersi fino a dove potesse spingersi la malvagità di Ursula; l’ha seguita per questo. Tuttavia, e mi duole dirlo, bisogna sempre ricordarsi che la Dicenta è un personaggio che appartiene ad una finzione televisiva, ma che purtroppo nel mondo esiste davvero gente cattiva come lei”.

Ursula è stata coinvolta in tante trame. A me, personalmente, ha colpito di più quella legata alla sua giovinezza…

“Penso anche io che quella trama sia stata una tra le più importanti, perché ha permesso al pubblico di conoscere l’infanzia dura e difficile che la Dicenta ha attraversato. Un’esistenza che è diventata ancora più doloroso in adolescenza, quando una violenza che ha subito ha innescato, ingiustamente, il rifiuto dei suoi genitori trasformandola, pian piano, nella donna cinica che è diventata. E’ stata una grande idea, da parte degli sceneggiatori, quella di inserire nella storia Blanca (Elena Gonzalez) e Olga (Sara Sierra), le figlie di Ursula. Attraverso vari flashback abbiamo ricostruito il suo passato. Una svolta importante per parlare di lei a 360°”.

A breve, anche noi italiani assisteremo all’uscita di scena di Ursula. Ha deciso lei di lasciare il cast?

“No, è stata una scelta pensata dagli autori per virare la trama su altre direzioni. In ogni caso, sono davvero grata a loro per avermi permesso di interpretare, per oltre quattro anni, una donna così complessa da portare in scena”.

Parliamo della sua passione per la recitazione. Quando è cominciata?

“Mi è sempre piaciuto recitare fin da bambina. Ero la prima a presentarsi alle recite scolastiche. Grazie ad un corso di arte drammatica, che ho intrapreso quando mi stavo dedicando al ballo, ho capito che potevo comunicare non soltanto con i gesti e i movimenti, ma persino attraverso le parole. E da lì che ho deciso, in maniera definitiva, che volevo essere un’attrice”.

Oltre la recitazione, ha qualche altra passione in particolare?

“Se non ho impegni legati al set, sto nella mia città con il mio compagno, la mia famiglia, i miei amici. Adoro i viaggi e ho avuto la fortuna di visitare tanti posti nel mondo. I miei amici mi definiscono una buona cuoca. Vivo la cucina come una sorta di terapia che mi rilassa ed è capace di farmi connetter con il lavoro manuale, con gli odori, i sapori. Curo poi le mie piante e i miei fiori. Sono una grande lettrice; mi aggiorno con costanza sul cinema e quello che succede nella mia industria. Non manco mai agli spettacoli teatrali o di danza. Mi alimento in continuazione di arte, di colori, di odori. Infine, mi fermo ad ascoltare la musica. Difficilmente la ascolto quando sto facendo altro. Mi piace stare connessa al 100% con ogni cosa che amo”.

Facciamo un gioco. Se potesse descriversi con tre aggettivi, quali utilizzerebbe?

“Le persone dicono che sono positiva, passionale e coerente. Aggiungo che sono molto passionale e coerente perché cerco di fare e dire quello che penso. Non tradisco mai me stessa”.

Ha qualche progetto futuro?

“Prossimamente sarò nel cast di una nuova fiction spagnola suddivisa in otto puntate. Appena l’Emergenza Coronavirus sarà passata, spero di tornare in teatro dal vivo. Ho dei bellissimi ricordi del periodo trascorso ad interpretare Ursula. Non nascondo che mi  piacerebbe dare vita ad un altro personaggio lungo. Penso di muovermi abbastanza bene al cinema, al teatro e in televisione. Non disdegno un giorno di lavorare in Italia. In passato, ho lavorato con Sergio Castellitto. Se uscisse fuori un nuovo progetto con lui ne sarei ben felice”.

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Nadia Rinaldi, la sua immagine per Medicanet

Nadia Rinaldi testimonial di Medicanet

Nadia Rinaldi testimonial di Medicanet

Nadia Rinaldi per Medicanet

Attualmente Nadia Rinaldi , apprezzatissima attrice e amato volto tv , è anche

testimonial di Medicanet per la medicina integrativa  avanzata ed è sicuramente

il più grande esempio di come il benessere per la propria salute e la forma fisica

si possa raggiungere a tutti gli effetti per stare veramente bene 

“Dopo un percorso di dimagrimento, che ho voluto rendere pubblico per aiutare

tutte quelle persone che sono convinte che non ce la si possa fare a risolvere un

problema di obesità, perché volere è potere, ho utilizzato la chirurgia estetica ricostruttiva,

almeno nel mio caso. Quando si perdono diversi chili, si deve andare a togliere quel tessuto

che, anche col dimagrimento e con l’attività fisica, non si riesce più a fare aderire. 

Non smetterò mai di ringraziare il dottor Lorenzetti e tutto il suo staff, che si sonopresi cura

di me e hanno voluto rendere la mia immagine più armoniosa che mai. Proprio per

questo, mi sono avvicinata acollaborare con la Medicanet, ossia la medicina integrativa.

Hanno dei macchinari fantastici che, prima di arrivare ad intervenire chirurgicamente, possono dare ottimi risultati a chi magari è un po’ pigro ad allenarsi. Ovviamente, consiglio sempre una buona alimentazione e allenamento, ma con la Medicanet si ottengono dei risultati notevoli. A volte anche maggiori a quelli che si possono ottenere stando dalla mattina alla sera a fare squat in palestra”.

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Vincent Riotta, divo del cinema internazionale nel cast di un nuovo film

L’attore italo-inglese Vincent Riotta sarà nel cast dell’ultimo film diretto

da Fabrizio Guarducci, che si intitola  Anemos. Nel film, girato in Tuscania,

l’attore interpreterà infatti il ruolo di un eremita nel ‘500, che ha lasciato un convento per andare a trovare il Divino, che il regista ha associato al vento.

“Fabrizio Guarducci vuole ricercare la spiritualità, andando al di là dei dogmi o delle religioni. Questo personaggio, che è esistito nella realtà , è rimasto impresso a Guarducci, anche perché ha rifiutato il ruolo tradizionale del monaco per andare a cercare la vera Divinità, quella che non si può rappresentare su un tetto tramite un dipinto, ma che è spirituale e che abbiamo dentro noi stessi. Il film rimanda ad un concetto che gli antichi greci avevano: che il Divino, la Spiritualità, si trova nel vento”.

Girato durante il lockdown, Anemos è stato per Riotta una delle esperienze

spirituali più belle che ha vissuto, in cui non è mancata la soddisfazione anche

dal punto di vista lavorativo, dato che si è trovato benissimo con la maggior parte del cast.

“Nel cast, oltre a me, ci sono i bravissimi Sebastiano Somma e Giorgia Wurth. Ciascuno

di noi ha sentito la ricerca della Divinità che Guarducci ci ha trasmesso. Quella Divinità

che sta nella natura, nella terra, nel cielo e per Fabrizio nel vento: la stessa che ti porta ad apprezzare tutto il mondo. Anche adesso, dopo mesi e mesi, sono in contatto col regista. E’ una persona affascinante; un umano, che non è perfetto, ma i suoi difetti si possono perdonare. Chi, del resto, non li ha? E’ un uomo normale che è sempre alla ricerca della verità e dell’integrità che c’è dentro”.

Inoltre, Riotta interpreterà lo scienziato italiano Crocco, esistito realmente, nel film Rocketry, diretto da Madhavan, che è anche il protagonista nel ruolo di Nambi.

“Crocco era uno scienziato italiano che ha insegnato ad un collega indiano, Nambi,

tutta la tecnica, la scienza, che c’è dietro la costruzione dei missili, poi mandati nel cielo.

Nambi, che è esistito anche lui nella realtà, era infatti un ingegnere aerospaziale. Questo

scienziato è stato trattato male dallo Stato Indiano, che poi si è scusato con lui. Quella

che racconta il film, è una storia molto attesa, visto che l’India ha dovuto ritrattare, fino

a scusarsi, la sua versione su Nambi, accusato di spionaggio quando non era vero.

Madhavan, che è il regista, attore e una vera star in India, considera questo episodio come un tradimento dello Stato Indiano verso uno dei suoi eroi. Le mie scene sono con lo scienziato; gli insegno come fare e capisco che è un genio. Si crea tra Nambi e Crocco un bellissimo rapporto sullo schermo. Con lo stesso Madhavan, ho stretto un buon rapporto; mi manda pezzettini dei film e mi chiede poi dei consigli”.

Roberto Mallò per MassMedia Comunicazione

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